Stella Maris, i Missionari Scalabriniani a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del mare

“Quando saliamo sulle navi l’incontro con il marittimo diventa l’opportunità per conoscere la sua situazione lavorativa e per capire in che modo contribuire al suo benessere a bordo della nave e nella professione che sta svolgendo”, Vincenzo Tomaiuoli, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei migranti e Apostolato del Mare, racconta il lavoro che i missionari scalabriniani e i volontari svolgono a servizio dei marittimi.

L’Apostolato del Mare nacque nella città di Glasgow, in Scozia, nel 1920, per iniziativa di un gruppo di laici il cui desiderio era di prendersi cura e guidare la gente di mare, promuovendone il benessere spirituale, morale e sociale. Attualmente Stella Maris è presente in 300 porti nel mondo e svolge un ruolo importante nell’accoglienza dei marittimi nei porti, tutelando i diritti di lavoratrici e lavoratori.

I centri Stella Maris, oltre ad una guida spirituale, offrono anche una serie di servizi nelle città portuali, tra cui programmi di formazione, accesso a linee telefoniche internazionali e Internet per collegarli con le loro famiglie, centri ricreativi, biblioteche e altro ancora. “Sono luoghi dove la persona può esprimere la sua storia e il suo vissuto”, continua Padre Vincenzo.

Il lavoro svolto dai marittimi, di cui poco si parla, è fondamentale: “Il 90% delle merci si muove su nave. Lo abbiamo visto con la pandemia: se si fermasse il transito delle navi, l’economia globale si paralizzerebbe”.